Monday, July 31, 2006

Il quoziente intellettivo


"Un recente studio condotto da Philip Shaw dell'Istituto Nazionale di Salute Mentale del Maryland ha infatti evidenziato come il quoziente intellettivo di un individuo non dipenda tanto dalle dimensioni complessive del cervello, quanto dal modo in cui esso è cresciuto.
...Come lo spessore della corteccia possa influenzare le facoltà dell'individuo non è ancora chiaro, poiché si sa ancora poco di cosa succede a livello chimico e cellulare. Secondo Shaw, l'intelligenza potrebbe essere legata al modo in cui il cervello viene utilizzato: i ragazzi che nei test si sono rivelati più brillanti non avevano cervelli più grandi o con più materia grigia rispetto agli altri. Semplicemente avevano menti più agili e abituate al ragionamento. Secondo molti ricercatori misurare l'intelligenza solo tramite il quoziente intellettivo è comunque pericoloso e socialmente fuorviante, poiché tale tipo di approccio non considera i fattori di tipo emotivo che possono condizionare chi svolge il test. "


(Focus - 30 marzo 2006)

Ma che cos'è quest'intelligenza emotiva?
E' una miscela equilibrata di motivazione, empatia, logica e autocontrollo, che consente, imparando a comprendere i propri sentimenti e quelli degli altri, di sviluppare una grande capacità di adattamento e di convogliare opportunamente le proprie emozioni, in modo da sfruttare i lati positivi di ogni situazione.

Tratto da: "Lavorare con intelligenza emotiva" di Daniel Goleman

L’empatia è la focalizzazione sul mondo interiore dell’interlocutore, è la capacità di intuire cosa si agiti in lui, come si senta in una situazione e cosa realmente provi al di là di quello che esprime verbalmente.
E' la capacità di leggere fra le righe, di captare le spie emozionali, di cogliere anche i segnali non verbali indicatori di uno stato d’animo e di intuire quale valore rivesta un evento per l'interlocutore, senza lasciarsi guidare dai propri schemi di attribuzione di significato.

La creatività degli alberi.

MOSCA - In un parco naturale al confine tra l'enclave russa di Kaliningrad e la Lituania, c'é un angolo di bosco dove
i pini crescono in forme strane e bizzarre.
I tronchi girano a spirale, vanno su a zig-zag oppure strisciano come serpenti. Ce n'é persino uno fatto a trono e un altro che assomiglia ad un antico strumento musicale, la lira. Il parco si chiama Kurshskaia Kosà, sorge sulla costa del Mar Baltico. Già si sprecano le teorie sul perché e sul percome di quegli alberi in fantasiosa contorsione. Vladimir Kulikov, uno storico intervistato da 'Itoghi', si dice convinto che nella "foresta danzante" non c'é nulla di davvero eccezionale: fenomeni simili esistono nei Paesi scandinavi e nella stessa Lituania e sono dovuti alla particolare composizione del sottosuolo e alla violenza del vento. Qualche biologo tira invece in ballo il bruco di una farfalla che divorando le gemme dei pini ne provocherebbe la crescita anomala. Nella zona di Kurshskaia Kosà vive una comunità di vecchio-credenti (così si chiamano gli ortodossi russi rimasti fedeli alla liturgia esistente prima della riforma compiuta nel 1654 dal patriarca Nikon) che dopo la scoperta della misteriosa pineta ha rispolverano una leggenda del loro folclore, quella di Predislava. Così si chiamava una ragazza che facendo ballare gli alberi di quel bosco avrebbe convinto un principe prussiano di lei innamorato ad abbandonare il paganesimo e abbracciare la fede cristiana. Fox Mulder avrebbe ovviamente trovato molto più affascinante l'ipotesi avanzata da un gruppo di 'cosmo-biologi' che nella foresta incantata di Kurshskaia Kosà vedono una "zona di Forza" tra lo spazio infinito e gli esseri viventi della Terra, paragonabile a luoghi magici come il monumento megalitico di Stonehenge in Inghilterra o le Piramidi d'Egitto. "Nella foresta - sostiene con argomenti da X-Files un medium di Kaliningrad, Mikhail Buklin - corre un legame invisibile tra il cosmo e la Terra e ciò crea un vortice energetico". Per i 'cosmo-biologi' è particolarmente carico di energia il pino con il tronco a cerchio: passandoci attraverso - assicurano - si aggiunge un anno intero alla propria vita. Bisogna però stare attenti al come si passa: per vivere più a lungo un uomo "carico di energia positiva" deve attraversare il cerchio andando in direzione del sole. Se la sua polarità è negativa deve invece farlo in senso inverso. Volendo venire scientificamente a capo del rebus, il direttore del parco naturale ha deciso di seminare nella zona del "fenomeno" un certo numero di pini "sani" per vedere se crescono dritti o no. La risposta si avrà tra qualche anno.
E se in tutto questo pensassimo ad un'alterazione genetica dovuta alla radioattività?

Sunday, July 30, 2006

Si può essere creativi dormendo?

…”C’è poi un’altra teoria secondo la quale il sogno sarebbe un modo di elaborare le informazioni nascoste durante le esperienze quotidiane. Nel corso della giornata un gran numero di eventi ci colpiscono ma noi ne prendiamo in considerazione soltanto una piccola parte. Nonostante ciò, molte di queste informazioni sono importanti e per questo sono mantenute in un sistema di memoria che le fa riemergere quando cadiamo addormentati.”
( da "Il Sesto Senso" di Massimo Polidoro – ed. Piemme).
Da sempre si dice: “ Il sonno porta consiglio “.
Vi è mai capitato di addormentarvi con un dubbio da risolvere e risvegliarvi con la soluzione giusta? A me spesso capita di trovare una pista, di avere l’intuizione giusta poco prima di addormentarmi. Forse perché lasciando rilassare il mio corpo, la mia mente riesce a concentrarsi maggiormente sul pensiero o sul ragionamento richiesto. A quel punto, la voglia di alzarmi dal letto e mettermi all’opera è tanta. In gioventù spesso questa voglia prendeva il sopravvento. In meno di un secondo mi ritrovavo con la matita a dare forma alla mia idea. Poi con il tempo ho imparato ad interpretare quella strana e deludente sensazione che al mattino, al risveglio, mi incupiva nel guardare la mia “creazione” notturna. Oggi la passione improvvisa fortunatamente ancora mi assale, ma ho imparato che ci sono occasioni in cui è meglio gustarsi il piatto freddo. Perché non è sempre la fame del momento che voglio soddisfare.
“Nel corso della giornata un gran numero di eventi ci colpiscono ma noi ne prendiamo in considerazione soltanto una piccola parte.”
Camminare procedendo di spalle ci lascia i segni sulla schiena, non ci lascia scorgere la strada, né cosa ci abbia colpito. Certo possiamo mostrare le nostre cicatrici e vantarci di avere vissuto intensamente, ma il nostro volto non confermerà la strada.
Di contro, chi attraversa il mondo guardandolo in faccia, deve diventare bravo a sopportarne gli sguardi, i ricordi, i dolori.
Entrambi i viaggiatori avranno comunque un sogno insospettato, un’ informazione nascosta che improvvisa riemergerà dal buio. La scintilla creativa che guida il viandante per le vie del mondo.

Friday, July 28, 2006

...e tu, di che lobo sei?

Il concetto, ridotto all'osso:

I due emisferi cerebrali controllano, ciascuno, il lato del corpo opposto rispetto alla parte del cranio in cui si trovano (la parte destra del cervello elabora le informazioni provenienti dalla parte sinistra del corpo, mentre la parte sinistra del cervello elabora quelle della parte destra del corpo e le controlla).

Nei due emisferi esistono molte aree che svolgono funzioni differenti; ricevono le informazioni dagli organi di senso da zone del cervello differenti e le passano ad aree diverse. Il modo in cui vengono elaborate le informazioni varia a seconda dell'area cerebrale. Nella corteccia sono presenti infatti aree differenti di elaborazione delle informazioni dette area primaria, area secondaria e area associativa.

Circa il 90% degli esseri umani usa la mano destra per compiere azioni, ad esempio scrivere. Questa caratteristica, osservata in tutte le razze e le culture, è stata collegata al cervello e, in particolare, all'area deputata all'elaborazione del linguaggio. Nel 95% circa dei destrimani il linguaggio è, infatti, mediato esclusivamente dall'emisfero sinistro, che controlla la parte destra del corpo e quindi anche la mano destra. Questo fenomeno viene chiamato dominanza sinistra per il linguaggio. Nei mancini la situazione è più variegata: nel 70% dei casi la dominanza per il linguaggio è mediata dall'emisfero destro, nel 15% dal sinistro e nel restante 15% da entrambi. Tra le altre funzioni in cui un emisfero sembra essere dominante, si annoverano il riconoscimento dei volti e l'attenzione spaziale. Quando un emisfero cerebrale subisce una lesione monolaterale, queste funzioni possono andare distrutte.

Detto ciò...

La creatività risiede nello stomaco!

La pancia è la sede delle emozioni e dell' inconscio.

"Fin dall'antichità si afferma che la pancia è la sede delle emozioni e dell' inconscio; ma per potere avere queste funzioni, occorre che la pancia abbia un "cervello" che possa elaborare i dati autonomamente da quello superiore, recenti scoperte (studi di neurogastroenterologia) hanno confermato che il cervello enterico esiste, eccome e che esso funziona autonomamente da quello superiore; i naturisti lo sanno molto bene, infatti non esiste malato che non venga curato iniziando dall'apparato digerente, la medicina ufficiale non lo considera neppure...nelle sue "terapie" sintomatiche ! "

tratto da http://www.mednat.org/cervello/duecervelli.htm

Rapidità, leggerezza, istinto, coraggio:
Come può non piacere?

Il solito scontro tra bellezza e qualità.

La mosca più diffusa e certamente più conosciuta è la mosca domestica (Musca domestica), che come tutti i Ditteri è provvista di apparato boccale lambente succhiatore (alcune specie umane hanno un impianto simile); unitamente al paio di ali membranose indispensabili per il volo, è munita di due piccoli rudimenti di ali trasformati in bastoncini, detti bilancieri.

Questo insetto, che si trova ovunque..., ha nel volo la sua dote migliore e, salvo le ore più calde e più fredde della giornata , è in continuo movimento (questo a noi umani fortunatamente non accade); il suo arrampicamento su qualsiasi tipo di superficie è notevolmente facilitato da particolari strutture che fungono da ventose (a noi mancano le ventose, ma qualcuno riesce ad arrampicarsi... lo stesso).

L'intero ciclo della mosca domestica - da uovo ad adulto - può compiersi, in condizioni climatiche ottimali (estate), anche in soli 10 giorni (che stress).

E' stato calcolato, in linea teorica, che, in condizioni favorevoli, una sola coppia di mosche, può generare, da maggio a settembre, quattromila trilioni di mosche (non c'è gara, fermiamole!).

OK! Le mosche sono molto efficienti. Ma noi siamo tutti più belli...Tutti? Proprio tutti? Comunque possiamo diventarlo. E poi voliamo comunque. Si, con una sovrastruttura progettata per... e poi non dobbiamo solo succhiare. Per le ventose, conosco un paio di persone che quando ti stringono la mano...e poi ci sono gli arrampicatori sociali...quelli che provano con gli specchi. Anche noi cresciamo in fretta, perchè le offerte della telefonia mobile mica stanno ad aspettarti! Forse non riusciamo a generare quattromila trilioni di mosche, ma un paio di botte a settimana le sappiamo ancora dare.

Sorprendersi ancora per le piccole cose
è un ottimo stato mentale.

Non per ingenuità, ma come filosofia.
Lasciarsi "prendere" dallo stupore senza correre il rischio di sentirsi stupidi.


Da RaiEducational
Il Grillo (18/5/1999)
Fausto Petrella
Follia e creativita'
18 maggio 1999
Liceo Classico "Gianbattista Vico" di Napoli

Innanzi tutto la parola "creatività" è una parola larga, perché noi possiamo parlare di creatività sia per processi minimi, che però sono inventivi - per esempio la creatività infantile -, sia possiamo parlare di creatività per la creatività artistica, per le grandi opere che rappresentano l'umanità, dove si esprime il genio creativo dell'autore. La parola "creatività" copre quindi un'area di fenomeni vastissima. Questo è un primo inconveniente di questa parola. Per quello che riguarda il rapporto tra questo momento e la follia vera e propria, anche qui se ne sono dette di tutti i colori, perché, in effetti, esiste una follia creativa, diciamo così, e invece una follia che, come ha detto Foucault, corrisponde a un silenzio dell'opera. Cioè, quando certe forme di follia devastanti alterano la mente dell'artista, non abbiamo più la produzione artistica, ma il silenzio, l'impossibilità espressiva, la caduta dei poteri costruttivi...
L'arte, entro certi limiti, aiuta il soggetto a salvarsi dalla distruttività, dall'autodistruttività e da movimenti di disagio gravissimi con se se stesso e col mondo.

Thursday, July 27, 2006

La mente crea ciò che l'uomo distrugge.


La nostra coscienza ci impone...
Siamo una tribù di consumatori e sgretolatori.
Teniamo su le cose, solo se sappiamo con certezza di poterle tirare giù.
La meta è la metà del viaggio.
Serve poi l'idea, la volontà, il coraggio.

Tutti hanno almeno un sogno.
Tanti ne hanno più di uno.
Qualcuno ne ha tanti.
Pochi hanno tutti i sogni.