Thursday, May 24, 2007

RACCOLTA FIRME

Il regno di Napoli e Provincie.
E' giunto il momento. Si sente nell'aria... nei bronchi.. nel DNA!
Da tempo ormai inviamo segnali, accendiamo fuochi per farci avvistare, lo gridiamo fuori dal casco, per le strade, a cavallo di potenti motorini. Date a noi la nostra città!
E vogliamo anche tutta la sua energia, quella che riceve e quella che produce. Vogliamo le sue risorse, quelle del futuro... perchè, noi, siamo molto più avanti! Quanta energia per le strade, quante risorse bruciate. La "munnezza" è nostra e non si tocca!
Napoletani di tutto il mondo, unitevi!... e inviateci la vostra munnezza. Ne faremo tesoro per noi e per i nostri figli.

Wednesday, May 23, 2007

LA CHIAVE GIUSTA

Un'immagine reale. Si parte sempre da questo punto. Qualcosa che rassicuri la nostra percezione, che gratifichi la nostra intelligenza. Per non provare subito il disagio di dover dire: non ho capito. Almeno all'inizio, bisogna cercare un punto di partenza che dia sicurezza e margini precisi al pensiero e quindi all'immagine che vogliamo “attivare” nella mente del maggior numero di soggetti a cui ci rivolgiamo. Poi dobbiamo porci una meta da raggiungere, un obiettivo chiaro ed inequivocabile. Quindi indicare una direzione, una strada. La più semplice e diretta. Probabilmente la più facile. Indiscutibilmente la più ovvia.
Facciamo un esempio.
(a) Voglio vendere il mio cibo per i cani.
(b) Voglio acquistare del cibo per il mio cane.
Analizzando la frase (a), certamente possiamo intuire che essa rappresenti la richiesta di un produttore di cibo per cani di vendere il suo prodotto. Cosa è più importante per il produttore?
Il prodotto, ovvio. Allora, presentandogli una comunicazione pubblicitaria in cui si fa bella mostra della scatoletta o del sacco di alimento per cani, avremmo fatto la scelta più ovvia.
La frase (b) invece sembra proprio che possa essere stata scritta dal padrone di un cane.
Quindi per acquistare il cibo per il suo cane, il padrone vorrà avere prova della bontà di un alimento. Quale miglior prova che vedere un altro bel cane in piena forma “divorare” la pappa nella sua ciotola?
Immaginiamo ora di trovarci seduti ad un tavolo con il produttore ed il padrone di un cane.
Il nostro compito è quello di persuadere entrambi e con un solo messaggio, che la nostra idea riesca a soddisfare pienamente e contemporaneamente le loro esigenze di vendita e di acquisto.
L'immagine ovvia per il produttore è il sacco di croccantini per il cane. L'immagine ovvia per il padrone è quella del proprio cane. Per la visualizzazione del sacco, basta averne un'immagine fotografica. Per il cane del padrone, dovremmo essere bravi a ricercare l'immagine di un cane che meglio possa rappresentarne genericamente le caratteristiche.
Magari taglia media, pelo medio, colore nero, …
Basterà accostare l'immagine del grande sacco di alimento con quella del cane, su uno sfondo bianco. I due protagonisti sembrano guardarsi, riconoscersi, soprattutto allearsi. Proprio quello che dobbiamo creare tra i due ospiti della nostra tavola: alleanza e complicità. Tutto quello che di creativo ci viene in mente per far interagire il cane ed il sacco, andrà bene. Che il cane salti dentro il sacco, che il sacco insegui il cane, … l'importante è che il messaggio sia del tipo: fatti l'uno per l'altro! Il punto di partenza sono il cane ed il sacco. La metà è vendere il sacco. Il percorso è …
Il creativo non è uno scienziato. Non inventa. Il creativo non è uno psicologo. Non ti scava dentro. Il creativo non è un mercante. Non contratta la sua merce. Compito di un creativo è quello di far apparire incredibile, unica, una cosa banale. Cambiare il punto di vista dal quale siamo abituati a vedere quello che ci circonda. Cambiare le ambientazioni nelle quali siamo sicuri di saperci orientare. Questo vale per le cose così come per le situazioni. Quello che per molti è e resterà un'immagine banale, ovvia, ormai acquisita, è per il creativo il punto di partenza di un viaggio che, attraversando mille confini, lo porterà in mille direzioni diverse e verso un'unica meta.

Wednesday, May 16, 2007

LASCIATE CHE BRUCI!

Napoli. E' notte.
L'auto scivola silenziosa sull'asfalto nero. Solo. Lontano un puntino luminoso. Poi due puntini che si allargano e si distanziano. Lentamente sempre più puntini luminosi si dispongono ai lati della strada. Mi sembra di volare. Dal mio aereo vedo le luci della pista. Allora allineo il mio evlivolo e mi preparo per l'atterraggio. Che spettacolo! Si sono preoccupati di lasciarmi le luci accese per indicarmi la strada... Addirittura i fumogeni!Ma... cos'è che sprigiona quella luce? ... Pazzesco! Cumuli di immondizia ardono ai lati della strada. La puzza penetra nell'abitacolo. Gli occhi iniziano a lacrimare e il respiro diventa un rantolo... Qualche minuto dopo... sono a casa. Quanta gioia nel volto di mia moglie che aprendo la porta, si accorge delle mie lacrime di ... commozione per il tanto atteso rientro. Finalmente a casa! Salvo.

Tuesday, May 15, 2007

A.A.A. spazio creativo cercasi.

Visionari, ipercreativi, iperconditi, folli, libere menti e menti labili, sottovalutati e sovrasfruttati, piccoli, grandi, giovani idee e scatole impolverate, insomma mi rivolgo a voi che non vi stancate di inseguire la vostra "creazione" perfetta. Diamo tutto al lavoro in cui siamo impegnati giornalmente, ma...lasciamo un piccolo spazio vuoto dove "menar" libera una nostra "visione"...Un piccolo spazio, ideale o reale. Senza committenza che ci detti regole, tempi, budget, format, target, ...Magari solo per il tempo di un caffè...Quale potrebbe essere il posto ideale dove "isolare" e liberare un nostro pensiero creativo? Già. ... il secondo posto che state pensando... dopo aver escluso il bagno o almeno un suo particolare accessorio ( indiscutibilmente necessario... ma per un altro genere di creazioni ).

IL GIOCO


LA COMUNICAZIONE. Le nostre regole.

Rai Uno.Apocalipse Show.Non bastava.Apocalipse Show, Vietato Funari.Un uomo, apparentemente malato, apertamente malato, fieramente malato.Un pò stile "grande vecchio del gruppo TNT" (per chi si ricorda di Alan Ford).Colpi di tosse, sigaretta tra le dita della mano sinistra. Accendino nella mano destra.Sedia rossa con comando elettrico e bastone sul braccio sinistro.Occhiali rossi e vestito bianco. Fazzoletto rosso nel taschino della giacca. T-shirt bianca.Primo ospite: Gigi D'Alessio.In seguito, Funari ci invita a riflettere sulla "paura di morire". Beve la sua acqua e legge dal gobbo. I morti sotto i ferri, negli ospedali.Volta la sua poltrona e lascia leggere il cartello "Attenzione, trasporto eccezionale".Poi continua a muoversi nello studio con la sua poltrona elettrica.Suggerisce un movimento di opinione per la tutela della qualità della vita.Suggerisce di controllare la regolarità dei concorsi. Medicina, nello specifico. Pochi momenti.Poi il balletto delle infermiere sexy.Alla fine, domandona: Quale sono le priorità di questo paese?Invia un sms, è la richiesta finale.Tanta attesa.Prima qualche apparizione in trasmissioni televisive in cui rinfrescare la memoria e dare l'idea del ritrovato Funari. Aggressività, irriverenza, dialetto romanesco, pause.Insomma, far nascere "la voglia" di rivedere in video Funari.Poi il sabato in prima serata.In tanti si aspettano clamorose rivelazioni, attacchi senza limiti e frontiere, parolacce, ...Tanti hanno voglia di "farsi rappresentare".Tanti incosciamente delegano ad altri di vivere le emozioni che non si è in grado di godere appieno.Osservare "da fuori" le reazioni di altri alle emozioni che vorremmo vivere noi, raddoppia le nostre sensazioni.Peccato.Apocalipse Show... sarebbe stato un bel titolo, se...Se avessero rischiato maggiormente... lasciando a casa il cantante Rai di turno, il balletto sexy per accontentare il nonno, l'appello alla chiesa, il battutista di sinistra, il venditore di destra.I lampi, l'attrice promo, il rock, il fumo, le nuvole, il doppio senso nel copione moralistico.Le verità per i poveri, gli sponsor per i ricchi.Qual'è la comunicazione?La data di "scadenza" della Terra.Cosa fareste nei vostri ultimi giorni di vita terrena?"Quello che cazzo mi pare", grida Funari.A chi affidereste la comunicazione dell'ultimo giorno di vita del nostro pianeta?Funari. Celentano. Baudo. Fiorello. ...Papa. Bush. ...Sponsor. Clown. Topolino. A voi. Giochiamo. Giochiamo pure con le nostre paure. Giochiamo con i grandi segreti.Giochiamo con le regole e con chi le fa. Giochiamo con le leggi dell'uomo e giochiamo con quelle della natura. Giochiamo anche con la nostra storia e giochiamo con il sesso.Giochiamo con le armi e con la guerra. Giochiamo con le risorse e giochiamo con Dio.Il gioco è fondamentale per la crescita di un uomo, indispensabile per il suo sostegno.Ed in uno di questi giochi vorrei prendesse la parola un bambino.Magari in uno di quelli in cui abbiamo insegnato loro quelle carezzeche i grandi possono dare e che loro devono tenere segrete.Oppure in quel gioco in cui si devono portare a casa il maggior numero di monetine, di quelle che ti danno ai semafori, o che prendi dalle tasche, dalle borse.Magari nell'altro gioco, dove uno più grande ti carica il fucile. Ma solo la prima volta.All'improvviso, durante uno di questi giochi, un bambino ci saprà guardare ancora sorridendo. Come è in tutte le regole, vorrà comunicarci che quello a cui stiamo partecipando è il nostro ultimo giro.

Lasciamoli giocare. Con le loro regole.

Wednesday, May 09, 2007

COMUNITA' e FORUM

Chiamiamole con il loro vero nome: CHAT.
A chi servono? A che servono?
... mi chiedevo cosa mi piacerebbe dire se avessi a mia disposizione qualche minuto su un media nazionale. Quale argomento sceglierei per comunicare con milioni di persone? Da qualche secondo mi chiedo il perché di questo mio pensiero. Forse perché è diventato così facile poter comunicare con una sola persona in pochi istanti, da qualsiasi parte del mondo, o quasi. Voglio di più!
Che grande frustrazione quel contentino che ci lascia esprimere le nostre idee solo da un telefonino. Voglio di più! Allora ci danno internet, la rete. Come antiche tribù alle quali è stato donato un oggetto divino, iniziamo a nutrirci voracemente di contatti, relazioni virtuali. Accettiamo nomi assurdi per darci un nick name ed indossiamo storie di altri per confonderci on line. Ci lasciano entrare in una chat dove liberare la parte stronza che è in ognuno di noi, l'istinto a mentire, la voglia subdola di molestare, di spiare.
Voglio di più! La chat si veste di professionalità e diventa Forum. Fico! La foto, il curriculum, i dati personali, le preferenze, gli interessi, ... Ho regalato informazioni e ne ricevo ... cazzate!
Voglio di più! ... Il blog ... quanto impegno, però... se lo trascuro, ...
Voglio di più! Intervistatemi, scrivete di me, coccolatemi di interesse ... comunicate di me per me. Voglio di più! Il tempo per il silenzio è il vero lusso.