Tuesday, September 25, 2007

TAREQ

Tareq non ha mai visto la terra da così in alto. Una porzione alla volta, la sua città. Lo schienale della poltrona lo spinge in avanti, aumentando quel senso di malessere che ha già provato quando gli hanno imposto di andar via. Quella mattina, all’alba. Via dai suoi fratelli, via da sua madre, via dalla sua casa, via dalla sua strada, via dal suo quartiere. L’orizzonte si inclina, i colori si allargano, i punti si confondono. Pochi istanti di volo e già sembra di aver perduto il ricordo… Era piccolo, appena qualche giorno fa. Giocava in strada e parlava della guerra, mentre la guerra giocava con i grandi. I suoi amici si erano appena allontanati dalla fermata. Lui era andato un attimo alla vetrina di Karhid, il fornaio amico di suo padre. Ha visto corpi dilaniati, vicino a grandi buche nell’asfalto. La corriera ferma e in fiamme. Ha giocato con i sassi. Fino a casa. Senza alzare la testa.

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